Il mondo delle utility, per ragioni di carattere economico e organizzativo, è destinato ad affrontare nei prossimi anni il sistema PagoPA, che cambierà in profondità le modalità di incasso dei pagamenti effettuati dai propri utenti. Una svolta che, in realtà, sarebbe già dovuta avvenire da qualche anno a questa parte, dal momento che le utility sono soggetti tenuti a partecipare al meccanismo PagoPA. Infatti la normativa italiana prevede che tutti i fornitori di servizi di pubblica utilità (in cui ricadono ovviamente beni essenziali come acqua ed elettricità) debbano necessariamente aderire a PagoPA. Ma sinora la normativa non è stata accolta con grande entusiasmo dagli operatori, spesso considerata come l’ennesima complessità disegnata dal legislatore. Così una fetta consistente di operatori ha fatto poco per adeguarsi, mentre le utility maggiori hanno optato per un adeguamento limitato, puntando su PagoPA come mezzo parallelo e non esclusivo. Tipicamente questi soggetti hanno messo a disposizione un pagamento PagoPA sui portali on line, senza però portare tutta la propria fatturazione su questo sistema.
I benefici di PagoPa per le Utility
Secondo PayTipper, attore del mondo dei pagamenti con una forte esperienza su PagoPA, le utility stanno però cambiando atteggiamento nei confronti di questo sistema, perché si stanno accorgendo dell’esistenza di tutta una serie di possibili benefici. “Innanzitutto si tratta di un servizio utile per il cliente, perché gli permette di pagare sfruttando il canale e gli strumenti che preferisce – racconta Angelo Grampa, amministratore delegato di PayTipper –Enel X. In secondo luogo si tratta di una grande semplificazione organizzativa, che interviene su un problema annoso che hanno tutte le utility, quello cioè della riconciliazione dei pagamenti. Questi operatori devono infatti spendere molte risorse per accoppiare le fatture e i pagamenti relativi. Il PagoPa risolve nativamente questa questione, perché attraverso lo IUV ogni pagamento è nativamente associato al debito relativo”.
I ritorni economici
Per la utility c’è poi un elemento in più, ovvero il risparmio economico. Le utility raccolgono i propri incassi in due diverse modalità: da un lato con la domiciliazione bancaria, dall’altro inviando la bolletta a casa dei consumatori. Ma il numero delle fatture domiciliate in Italia è decisamente inferiore al 50%, quindi oltre la metà dei clienti paga tipicamente attraverso il bollettino postale. Questa modalità ha per le utility un costo vivo diretto, che deve essere pagato a Poste italiane e che può essere rilevante. Dunque il passaggio a PagoPa comporta un risparmio diretto e immediato per le utility, che ne giustifica l’adozione”.
Il progetto per Enel
PayTipper ha deciso di affrontare questa sfida per la più grande delle Utility italiane, Enel, che dal dicembre del 2019 è anche la sua casa madre: a maggio prenderà il via un ambizioso progetto che porterà tutte le bollette Enel (circa 80 milioni di fatture annue) su PagoPA entro la fine del 2021. “Con il progetto Enel svolgeremo anche un compito diverso: non solo interpreteremo il ruolo di PSP, ma agiremo anche dall’altro lato del nodo, come vero e proprio partner tecnologico. In realtà per noi non si tratta di un progetto a servizio del gruppo, ma dell’intero mercato. Abbiamo infatti elaborato una proposta molto interessante, sia come contenuti tecnologici che di servizio, che di costi, per tutte le utility italiane che vogliano percorrere questa strada, accompagnandole a portare la propria fatturazione su PagoPa”, evidenzia Grampa.
La riservatezza dei dati
Secondo Grampa l’appartenenza di PayTipper al Gruppo Enel non costituirà una barriera alla realizzazione di progetti analoghi con le altre utility italiane, comprese quelle di più piccola dimensione: “La nostra capacità di fornire un servizio a quello che è – di gran lunga – il più grande fatturatore italiano, parla da sé della qualità del nostro servizio e della sicurezza della nostra infrastruttura. Altro punto importantissimo è la riservatezza dei dati: con il nostro lavoro per PagoPA, non visualizziamo direttamente nessun dato, né abbiamo la possibilità di dedurre informazioni sensibili sui clienti finali”. Di questi temi PayTipper ha parlato diffusamente in occasione di Payments 2021, l’evento internazionale (questa volta in formula virtuale) dedicato a PSD2, PagoPa e Smart Payments per abilitare l’Open Innovation, che si è tenuto il 17 Febbraio 2021.