Digital banking

Le tendenze del settore bancario nel 2022: +5% smart onboarding

Auriga delinea le cinque tendenze nel settore bancario nel 2022: smart onboarding, cybersecurity e transizione digitale ai primi posti.

Pubblicato il 21 Gen 2022

open banking credito

Auriga ha individuato le cinque tendenze nel settore bancario nell’anno appena iniziato. Le nuove abitudini dei clienti e le loro esigenze hanno delineato le sfide più impellenti degli istituti bancari. Ecco quali sono, dallo human touch nel digitale alla cybersecurity nelle banche.

Facendo la scelta giusta sotto il profilo tecnologico e strategico, le banche possono apportare funzionalità innovative e continuative ai clienti, mantenendo la centralità degli aspetti relazionali e, contemporaneamente, riducendo il TCO.

Le cinque tendenze del settore bancario

Secondo Auriga, le tendenze del settore bancario sono cinque:

  • l’accesso al contante da garantire sempre;
  • le soluzioni collaborative;
  • lo human touch anche nel digital banking;
  • l’identità finanziaria digitale;
  • la cybersecurity nella banca remota.

Tendenze settore bancario 2022: l’accesso al contante

Fra le cinque tendenze del settore bancario, Auriga pone la necessità di assicurare sempre l’accesso al contante, il cui uso è in rialzo in diversi Paesi, dopo la regressione a inizio della pandemia.

Infatti, dalla ricerca Global ATM Market and Forecasts di RBR emerge che entro il 2026, a livello globale, il tasso di crescita dei prelievi di contanti, registrerà oltre il 2% (Cagr annuo).

Il contante presente nelle reti ATM aumenta, mentre crolla il numero di sportelli automatici. Ciò provoca:

  • la diminuzione di una presenza capillare sui territori;
  • la penalizzazione dei clienti, soprattutto di quelli appartenenti alla fascia di popolazione più anziana.

In Italia sfiorano i tremila Comuni quelli rimasti senza sportelli e filiali, con effetti negativi sui servizi disponibili.

Nel corso del nuovo anno le banche, alla ricerca di nuovi equilibri e nuove modalità, riprogetteranno l’architettura dei dispositivi self-service, per:

  • offrire funzionalità continuative (24 ore su 24, 7 giorni su 7);
  • semplificare l’integrazione con i canali digitali in una piattaforma evoluta e sicura;

ATM pooling

L’ATM pooling spicca fra le tendenze del settore bancario. Nel Nord Europa e in Belgio è già realtà, ora potrebbe sbarcare anche nel mercato italiano la soluzione che prevede la cessione degli ATM a un’entità separata da parte di due o più banche proprietarie, chiamata a gestire il parco macchine condiviso.

Con l’ATM pooling, le banche potranno non solo diminuire il costo di proprietà e di gestione degli sportelli automatici, ma anche suddividersi i costi operativi. Inoltre, le banche potrebbero assicurare l’accesso al contante ai cittadini che risiedono in quelle località dove una scarsa domanda renderebbe non redditizi una filiale o gli sportelli automatici.

Il modello dell’ATM pooling è flessibile e permette di localizzare gli sportelli bancomat nei luoghi di aggregazione come i centri commerciali.

Tendenze settore bancario 2022: automazione con human touch

A compensare il calo degli investimenti in filiali fisiche da parte delle banche dovrebbero arrivare maggiori investimenti in tecnologia e automazione. I nuovi modelli di filiale avranno un design che guarda al digitale, pur mantenendo la centralità del fattore umano.

Le filiali forniranno accesso ai servizi bancari 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sfruttando servizi self-service assistiti avanzati e nuove tecnologie, tra cui soluzioni di riconoscimento biometrico, video banking e intelligenza artificiale per rendere la filiale sempre più attrattiva e smart, senza perdere lo human touch.

La tecnologia servirà infatti a:

  • abilitare servizi self-service;
  • valorizzare la professionalità degli operatori che continueranno a offrire consulenza da remoto per le operazioni più complesse.

Tendenze settore bancario 2022: l’identità finanziaria digitale

La digitalizzazione del sistema finanziario nel 2022 si focalizzerà sul concetto di identità finanziaria digitale, come avviene in Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia.

L’obiettivo, su cui molti player bancari e provider di servizi stanno lavorando, consiste nel realizzare una soluzione di sistema per lo “smart onboarding” per semplificare, velocizzare e rendere fluido il riconoscimento del cliente.

L’importante è permettere al cliente di accedere a molteplici servizi bancari e non in una logica di ecosistema. Lo smart onboarding digitale comporta grandi vantaggi, in termini di:

  • gestione delle risorse;
  • gestione e aggiornamento dei dati;
  • a beneficio della customer experience.

I consumatori apprezzano l’opportunità di aprire un conto direttamente online con procedure di onboarding comode e rapide che prevedano il solo uso di uno smartphone con fotocamera.

L’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, nel primo semestre del 2021, ha fotografato la crescita media del 5% nell’impiego dello Smart onboarding (già attivato nel 2020 tra da alcuni istituti bancari).

Però ottimizzare l’onboarding nel banking significa conciliare necessità differenti:

  • quelle del cliente che apre un conto corrente o una pratica di finanziamento, solo con il proprio smartphone;
  • quelle della banca, che deve verificare che ogni processo sia compliant con la normativa e basato sulle best practice di risk management.

La cybersecurity

La Polizia Postale e delle Comunicazioni afferma che in Italia continua a crescere il fatturato del cybercrime con scopi finanziari. Nel 2021 sono avvenuti 126 attacchi informatici ai sistemi finanziari di grandi e medie imprese, pari a oltre 36 milioni di euro sottratti illecitamente tramite frodi telematiche (phishing, eccetera).

Il trasferimento progressivo delle attività bancarie nel digitale e la diffusione della consulenza in remoto hanno provocato un’evoluzione dei cyber attacchi contro le banche, ma soprattutto degli utenti.

I team di cybersecurity devono operare su perimetri più ampi per assicurare una maggiore sicurezza sui canali digitali:

  • workstation degli operatori da remoto;
  • endpoint distribuiti (inclusi i laptop, gli smartphone e i dispositivi IoT).

In termini generali, le cause principali di questa esposizione agli attacchi informatici sono:

  • scarse competenze della tipologia degli attacchi;
  • la scarsa manutenzione nell’aggiornamento dei sistemi utilizzati;
  • le cattive pratiche di sicurezza informatica, come la connessione a reti Wi-Fi non protette.

Questi aspetti rendono le organizzazioni vulnerabili, soprattutto in assenza di investimenti necessari per mantenere protetti i sistemi. Nel 2022 sarà fondamentale fornire le giuste misure di sicurezza per ogni workstation all’interno della banca e ogni canale usato dai clienti, facilitando il processo di protezione e monitoraggio. Nella cybersecurity, nessun punto di accesso è trascurabile, se non si vuole esporre l’organizzazione a un rischio critico.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati