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Bonifici istantanei: dal 9 ottobre 2025 obbligatoria la Verifica del Beneficiario (VoP)



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La novità, introdotta dall’Instant Payments Regulation (Reg. UE 2024/886), ha un obiettivo chiaro: ridurre i rischi di frodi, in particolare quelli imputabili a impersonificazione. Analizziamo il quadro normativo, le linee guida elaborate dall’ERPB, le tipologie di risposta previste e i profili di responsabilità, offrendo suggerimenti pratici per i pagatori

Pubblicato il 15 set 2025

Roberto Garavaglia

Innovative Payments and blockchain Strategic Advisor



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Dal 9 ottobre 2025 le banche, gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica (ASPSP[1]) dell’area euro saranno obbligati a offrire ai propri clienti il servizio di Verifica del Beneficiario (VoP)[2] per i bonifici istantanei. La novità, introdotta dall’Instant Payments Regulation (Reg. UE 2024/886[3]), ha un obiettivo chiaro: ridurre i rischi di frodi, in particolare quelli imputabili a impersonificazione[4], in un contesto in cui i trasferimenti di fondi sono irrevocabili, privi di limiti normativi d’importo e accreditati al beneficiario in pochi secondi.

Roberto Garavaglia
Roberto Garavaglia

Il VoP non blocca il pagamento, ma restituisce al pagatore un messaggio chiaro sulla corrispondenza tra l’IBAN e il nome del beneficiario, con quattro possibili esiti: Match, Close Match, No Match e VoP not possible. La decisione finale resta in capo al cliente che deve (saper) interpretare correttamente gli avvisi e valutare se procedere o meno.

Analizziamo il quadro normativo, le linee guida elaborate dall’ERPB[5], le tipologie di risposta previste e i profili di responsabilità, offrendo al tempo stesso suggerimenti pratici per i pagatori. L’obiettivo è guidare operatori e utenti finali verso una gestione più consapevole dei pagamenti istantanei, bilanciando rapidità e sicurezza.

Introduzione e contesto normativo

L’Instant Payments Regulation (IPR) ha l’obiettivo di rendere disponibili su scala SEPA[6] i bonifici istantanei in euro (SCT Inst[7]), garantendo un accesso equo e non discriminatorio e imponendo che le commissioni non superino quelle dei bonifici ordinari.

Per i PSP (Prestatori di Servizi di Pagamento)[8] dell’area euro:

  • la ricezione è obbligatoria dal 9 gennaio 2025,
  • l’invio e l’offerta del VoP dal 9 ottobre 2025.

Per gli Stati membri non euro, la ricezione scatterà dal 9 gennaio 2027, mentre invio e VoP dal 9 luglio 2027.

A ciò si aggiungono gli adeguamenti a PSD2 (tutela dei fondi) e alla Settlement Finality Directive (inclusione di IP e IMEL nei sistemi designati), cogenti già dal 9 aprile 2025.

Perché il VoP è necessario

I bonifici istantanei hanno caratteristiche che li rendono tanto efficienti quanto rischiosi: accredito in un lasso temporale non superiori a dieci secondi, irrevocabilità dell’operazione e assenza di limiti normativi d’importo (anche se i PSP possono proporre soglie personalizzate ai clienti). In questo scenario, il rischio di frodi da impersonificazione è elevato. Il VoP è stato essenzialmente concepito come strumento informativo preventivo per ridurre tali vulnerabilità.

Quadro normativo e ruolo dell’EPC

L’IPR modifica il Regolamento (UE) n. 260/2012[9] introducendo l’art. 5-quater sul VoP.

L’EPC[10] fornisce schema e standard per l’interoperabilità.

  • IPR & SEPA end-date: il Reg. 2024/886 integra/modifica il Reg. (UE) n. 260/2012 e interagisce con PSD2 e C-B Payments Regulation (2021/1230).
  • Art. 5-quater (VoP): obbligo per gli ASPSP di offrire il servizio di Verifica del Beneficiario per bonifici istantanei (e, prospetticamente, non istantanei).
  • EPC: definisce regole, standard e schema VoP a supporto dell’attuazione, assicurando interoperabilità paneuropea e governance tecnica condivisa.

Anticipazione operativa

Il VoP funziona come servizio di dialogo tra PSP del pagatore e PSP del beneficiario: alla richiesta di verifica segue una risposta in 1–5 secondi con esito informativo. Il pagamento non viene bloccato automaticamente: la decisione finale resta al pagatore, che riceve un messaggio strutturato tra quattro possibili tipologie.

Linee guida dell’ERPB

L’ERPB ha istituito una Task Force per chiarire le modalità di risposta del VoP, prevenendo confusione tra utenti finali e supportando i PSP nella comunicazione e nell’esperienza utente.

Origine e mandato della Task Force dello ERPB

Il 25 giugno 2025, l’Euro Retail Payments Board (ERPB) ha creato una Task Force dedicata al VoP con il mandato di:

  • definire un set di possibili messaggi di risposta del controllo VoP,
  • assicurare coerenza e chiarezza nella comunicazione agli utenti finali,
  • ridurre il rischio di confusione o incomprensione a fronte di esiti diversi da “Match”.

La Task Force ha visto la partecipazione volontaria di stakeholder sia lato domanda (pagatori, consumatori, imprese) sia lato offerta (banche, PSP, IMEL).

Linee guida ERPB per messaggi informativi all’esito VoP

Le linee guida elaborate sono principles-based, cioè non vincolanti come interpretazione normativa, ma orientative per l’implementazione da parte dei PSP. I principi cardine sono:

  • garantire chiarezza e comprensibilità del messaggio ricevuto dall’utente;
  • considerare l’intera customer journey nell’esperienza di pagamento;
  • rispettare lo stato di avanzamento dell’IPR, in modo da accompagnare gli utenti durante l’introduzione graduale del VoP;
  • fornire esempi pratici per standardizzare le risposte senza irrigidire eccessivamente i modelli operativi.

Limiti delle linee guida ERPB

È importante precisare che la guidance non costituisce interpretazione dell’IPR e non affronta:

  • il tema delle responsabilità dei PSP,
  • i profili di rimborso e diritti del pagatore (disciplinati dall’art. 5c(7) dell’IPR e dagli obblighi informativi conseguenti).

In altri termini, il documento ERPB si concentra esclusivamente su come comunicare gli esiti VoP, senza entrare nel merito dei rapporti giuridici tra pagatore, PSP del pagatore e PSP del beneficiario.

Finalità operativa delle linee guida ERPB

L’obiettivo finale è facilitare una transizione fluida all’obbligatorietà del VoP dal 9 ottobre 2025, fornendo agli utenti finali (PSU) uno strumento di comprensione immediata degli esiti VoP e supportando i PSP nella comunicazione del nuovo servizio.

Casistiche di risposta del VoP

Come già sottolineato in precedenza, Il VoP non rappresenta un blocco automatico, ma un servizio informativo: il pagatore riceve un messaggio e decide se confermare l’operazione. Le casistiche principali individuate dall’ERPB[11] sono quattro, con implicazioni pratiche e rischi diversi.

  • Exact Match
  • Close Match
  • No Match
  • VoP not possible

Le quattro casistiche principali individuate dall’ERPB hanno implicazioni pratiche e rischi diversi.

Lo ERPB (nelle succitate Linee Guida dell’agosto 2025) sancisce la necessità che i messaggi VoP debbano essere chiari, user-centric e privi di gergo tecnico, evitando overload di avvisi. Oltre al testo, possono essere supportati da colori, simboli o grafiche in linea con lo stile comunicativo del PSP. L’obiettivo è guidare il pagatore con istruzioni semplici e immediate, soprattutto nella fase di inserimento di nome e IBAN del beneficiario.

Vediamo ora, per ciascuna delle casistiche in discorso, quanto lo ERPP suggerisce di predisporre.

Caso “Exact Match

Si tratta ovviamente dell’esito più rassicurante, perché conferma la piena coerenza tra i dati inseriti dal pagatore e quelli registrati dal PSP del beneficiario.

  • Definizione: perfetta corrispondenza tra il nome del beneficiario indicato dal pagatore e l’intestazione del conto collegato all’IBAN.
  • Implicazioni operative: rappresenta la condizione di massima affidabilità; il rischio di frodi o errori si riduce a casi residuali (es. omonimie non intercettabili dal VoP).
  • Esempi pratici (fonte ERPB):
    • “The name provided matches the name of the beneficiary.”
    • “The name provided matches the name of the beneficiary registered for this account number (IBAN).”
  • Messaggio all’utente: il PSP può inviare una conferma opzionale e sintetica, ad esempio:
    • “I dati corrispondono”
    • “Il nominativo coincide con l’intestatario del conto IBAN indicato”

In questa casistica, il pagatore può procedere con fiducia: l’informazione ricevuta è un indicatore di conformità piena, e il VoP assolve al suo scopo primario di rassicurazione preventiva.

Caso “Close Match

Caso intermedio, in cui il nome inserito dal pagatore è molto simile ma non identico a quello associato all’IBAN, non è un “via libera”, ma un campanello d’allarme che richiede attenzione attiva da parte del pagatore.

  • Definizione: corrispondenza parziale con differenze lievi (refusi, abbreviazioni, inversioni, errori di battitura).
  • Implicazioni operative: l’operazione può proseguire, ma il pagatore deve valutare con cautela. Il PSP ha il compito di fornire il nome corretto registrato per l’IBAN e, ove possibile, proporre azioni correttive.
  • Esempi pratici (fonte ERPB):
    • “The name provided is very similar but not exactly the same as the name of the beneficiary, registered for this IBAN: [name returned].”
    • “The correct name of the beneficiary registered for the IBAN is: [name returned].”
    • “The entered name almost matches the name of the beneficiary. Did you mean [name returned]?”
  • Messaggi all’utente: il PSP può combinare alert e suggerimenti, ad esempio:
    • “Il nome inserito è simile ma non coincide con quello registrato. Beneficiario: [nome restituito]. Vuoi correggere i dati e continuare?”
    • “Attenzione: se procedi senza modificare, i fondi potrebbero essere inviati a un beneficiario diverso da quello previsto.”
  • Rischio: medio-alto, soprattutto in contesti di frode da impersonificazione, dove il truffatore induce a inserire un nome simile all’intestatario reale.

Il valore aggiunto del Close Match è la possibilità per il pagatore di fermarsi e correggere l’errore prima di autorizzare un trasferimento irrevocabile.

Caso “No Match

Rappresentando il caso più critico, in cui il nome inserito non corrisponde affatto a quello associato all’IBAN, segnala un alto rischio di errore o frode e impone la massima cautela al pagatore.

  • Definizione: assenza totale di corrispondenza tra nome del beneficiario e intestazione del conto collegato all’IBAN.
  • Implicazioni operative: il PSP deve avvisare esplicitamente l’utente che i dati non coincidono e che procedere comporta un rischio concreto di trasferire i fondi a un soggetto diverso.
  • Esempi pratici (fonte ERPB):
    • “Attention! The name provided is not the same as the name of the beneficiary.”
    • “Attention! The beneficiary’s name provided does not match the name registered for this IBAN!”
    • “Careful! The entered name does not match the name of the beneficiary registered for this account number (IBAN).”
  • Messaggi all’utente: chiari e diretti, con avvisi di rischio elevato:
    • “Il nome indicato non coincide con l’intestatario del conto. Controlla attentamente i dati.”
    • “Se procedi, i fondi potrebbero essere inviati a un beneficiario diverso. Contatta il beneficiario per verificare IBAN e nominativo.”
  • Azioni suggerite:
    • Ricontrollare i dati inseriti (nome e IBAN).
    • Contattare direttamente il beneficiario per confermare l’esattezza delle coordinate.
  • Avvisi di rischio:
    • “Se continui senza modificare, i fondi potrebbero essere trasferiti a un conto non intestato al beneficiario previsto, con rischio di frode o perdita irreversibile.”

Il “No Match” rappresenta il punto in cui il VoP mostra la sua massima utilità preventiva: evitare che l’irreversibilità del bonifico istantaneo trasformi un semplice errore in una perdita definitiva.

Possibili risposte previste dallo schema VoP
Fig.1 – Possibili rispose del VoP

Caso “VoP not possible

Rappresenta il caso in cui la verifica non può essere effettuata, per motivi tecnici, giuridici o operativi. È una risposta che genera incertezza e che sposta gran parte del rischio sul pagatore, il quale deve decidere se procedere assumendosi la responsabilità dell’eventuale errore.

Si può articolare nelle seguenti declinazioni:

  • VoP non applicabile
  • Errori tecnici temporanei (timeout ≤ 5s, errori http 500)
  • Errori tecnici non temporanei (es. http 400 – errori formato/timestamp)
  • PSP non raggiungibile / PSP non supporta VoP

VoP non applicabile

Definizione: il conto è chiuso, bloccato o inesistente.

  • Esempio (fonte ERPB): “It is not possible to check the IBAN against the beneficiary’s data. There may be various reasons [to be indicated if feasible].”
  • Messaggio all’utente: “Non è stato possibile verificare l’IBAN e il nominativo del beneficiario (conto chiuso/bloccato/non esistente).”
  • Azione suggerita: contattare il beneficiario per confermare i dati.
  • Richiesta opzionale: “Vuoi comunque eseguire il pagamento?”

Errori tecnici temporanei (p.e. timeout ≤ 5s, errori http 500)

Definizione: indisponibilità momentanea del sistema.

  • Esempi (fonte ERPB):
    • “It was not possible to check the IBAN against the beneficiary’s data due to technical reasons.”
    • “The name you provided could not be matched due to technical reasons.”
  • Messaggio all’utente: “Verifica temporaneamente non disponibile per motivi tecnici.”
  • Azione suggerita: riprovare (retry manuale o automatico).
  • Avviso: “Se si procede, i fondi potrebbero finire a un conto non intestato al beneficiario previsto”.

Errori tecnici non temporanei (p.e. http 400 – errori formato/timestamp)

Definizione: problemi strutturali o di formato che impediscono la verifica.

  • Esempio (fonte ERPB): “It was not possible to check the IBAN against the beneficiary’s data due to technical reasons.”
  • Messaggio all’utente: “Verifica non disponibile a causa di un errore tecnico permanente.”
  • Avviso: “Procedere comporta il rischio di trasferire fondi a un beneficiario diverso”.

PSP non raggiungibile / PSP non supporta VoP

Definizione: la banca del beneficiario non effettua la verifica o non è registrata nell’EPC Directory Service[12].

  • Esempi (fonte ERPB):
    • “It was not possible to check the IBAN against the beneficiary’s data, as the beneficiary’s bank does not perform the check.”
    • “The name you provided could not be matched because the beneficiary’s bank does not perform the match.”
  • Messaggio all’utente: “La banca del beneficiario non supporta la verifica del nominativo.”
  • Avviso: “se si procede, i fondi potrebbero essere trasferiti a un conto non intestato al beneficiario.”
Possibili risposte previste dallo schema VoP nel caso "VoP not possible"
Figura 2 – Possibili risposte del VoP – Caso “VoP not possible”

Implicazioni per il soggetto pagatore

Il VoP trasferisce al pagatore il potere decisionale finale. L’informazione ricevuta è un presidio di tutela, ma se ignorata diventa anche il punto di esonero della banca da responsabilità.

La responsabilità ultima del pagatore

Dopo aver ricevuto l’esito del controllo VoP, è solo il pagatore a decidere se procedere con il bonifico. Il servizio di verifica è quindi uno strumento di tutela preventiva, ma anche il meccanismo con cui la banca può essere esentata da responsabilità qualora il cliente scelga di ignorare l’avviso.

  • Scenario tipico: se l’esito è Close Match, No Match o VoP not possible e il cliente procede comunque, la responsabilità dell’operazione resta interamente in capo all’ordinante.
  • Conseguenza pratica: in caso di errore o frode, non sarà possibile rivalersi sull’ASPSP, che ha adempiuto all’obbligo di informazione.

Consapevolezza e scelte alternative

Il legislatore europeo innalza così l’asticella della consapevolezza dell’utente: in caso di dubbio, è preferibile non confermare l’operazione. Una possibilità prudenziale è ricorrere a un bonifico ordinario, che mantiene margini di intervento ex post (es. revoca prima del cut-off o gestione tramite contestazione).

  • Best practice: controllare con attenzione i dati inseriti e, in caso di incertezza, contattare la propria banca prima di autorizzare.

I limiti della protezione VoP

Va sottolineato che la presenza del VoP non elimina del tutto il rischio di frode. In molti casi, infatti, l’elemento determinante della frode è la collaborazione involontaria dell’utente, indotto con tecniche di social engineering ad autorizzare consapevolmente l’operazione.

  • Effetto pratico: il VoP può segnalare un’anomalia, ma se il cliente ignora l’avviso sotto pressione del truffatore, l’operazione resta valida e irrevocabile.
  • Supporto informativo: per accrescere la propria capacità difensiva, il cliente può consultare le guide pubblicate dall’ABI in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori[13], mirate a sensibilizzare contro i principali schemi di truffa.

Buone pratiche

La disponibilità del servizio VoP non sostituisce il giudizio critico del pagatore. Per ridurre al minimo i rischi di errore o frode, è necessario imparare a leggere correttamente i messaggi di esito e adottare una serie di cautele operative.

Interpretare correttamente i messaggi VoP

Il primo passo è sapere cosa significa realmente ogni risposta del VoP:

  • Exact Match: indica che il nominativo coincide, ma non esclude del tutto il rischio (es. casi di omonimia o intestazioni aziendali complesse).
  • Close Match: è il terreno più insidioso, perché può mascherare sia un refuso innocuo sia un tentativo di frode sofisticata (ad esempio, “Mario Rosi” al posto di “Mario Rossi”). In questi casi è sempre meglio sospendere il pagamento e verificare con attenzione.
  • No Match: è un campanello d’allarme inequivocabile. Procedere significherebbe assumersi consapevolmente un rischio altissimo.
  • VoP not possible: espone a incertezza. Non potendo avere conferme, il pagatore deve valutare se sia opportuno rimandare l’operazione o utilizzare un canale alternativo.

La regola pratica è semplice: quanto più l’esito si discosta dall’Exact Match, tanto maggiore è l’onere di verifica che grava sul pagatore.

Cosa fare prima di confermare un ordine

Per tradurre in pratica questa consapevolezza, il pagatore dovrebbe adottare alcune regole di condotta:

  • Verifica manuale dei dati: non affidarsi esclusivamente alla memoria o a fonti non attendibili; controllare IBAN e intestatario con documenti ufficiali, fatture o comunicazioni già note.
  • Contatto diretto con il beneficiario: se sorge un dubbio, è fondamentale contattare il beneficiario tramite un canale indipendente da quello con cui è stata ricevuta la richiesta (es. telefonata a un numero già noto e non a quello riportato nell’email o SMS sospetto).
  • Evitare l’urgenza artificiosa: molti schemi di social engineering inducono la vittima ad autorizzare “subito” il pagamento. La decisione di confermare un bonifico istantaneo deve essere invece ponderata.
  • Doppio controllo in azienda: per le imprese, può essere utile introdurre la regola della “quattro occhi” sugli ordini di pagamento superiori a una certa soglia, in modo che due persone verifichino i dati prima dell’esecuzione.

In sintesi: la prudenza è sempre meno onerosa della gestione di una frode già avvenuta.

Interazione con i limiti di importo proposti dalla banca

Un ulteriore strumento di mitigazione è rappresentato dai limiti facoltativi di importo:

  • Alcuni PSP consentono ai clienti di impostare un tetto massimo per i bonifici istantanei, sia per singola operazione sia come massimale giornaliero.
  • Questa funzione è particolarmente utile per i consumatori o per le PMI che non hanno necessità di trasferire importi elevati in modalità istantanea.
  • Le imprese con volumi maggiori possono invece stabilire soglie calibrate sul proprio profilo operativo, bilanciando rapidità e sicurezza.

Occorre sottolineare che tali limiti non sono (al momento) previsti dal legislatore, ma rientrano nelle best practice di mercato che gli istituti offrono per aumentare la protezione del cliente.

Usare i limiti di importo in combinazione con l’attenzione ai messaggi VoP significa disporre di una doppia barriera difensiva contro errori e frodi.

Conclusioni

Dal 9 ottobre 2025 il VoP diventerà parte integrante dei pagamenti istantanei. Non blocca l’operazione, ma trasferisce al pagatore l’onere della decisione consapevole.

Il riepilogo dei punti chiave evidenzia che:

  • il VoP è obbligatorio per tutti gli ASPSP dell’area euro,
  • i bonifici istantanei sono irrevocabili, senza limiti d’importo e ad alta esposizione al rischio frode,
  • gli esiti VoP forniscono un presidio informativo fondamentale,
  • la responsabilità ultima ricade sul cliente se procede contro gli avvisi.

Resta aperta la questione del bilanciamento tra sicurezza e user experience. Troppa rigidità potrebbe rallentare l’efficienza del servizio, mentre troppa leggerezza ridurrebbe l’efficacia della protezione. L’obiettivo dei regolatori e dei PSP è trovare un equilibrio operativo fatto di messaggi chiari e responsabilizzazione dell’utente.

In prospettiva, il VoP potrà essere esteso anche ai bonifici non istantanei, integrato con strumenti di Strong Customer Authentication e diffuso uniformemente in tutta l’UE, diventando un tassello stabile dell’ecosistema dei pagamenti digitali.

Note


[1] ASPSP (Account Servicing Payment Service Provider) è il prestatore di servizi di pagamento che gestisce conti di pagamento per i clienti. Rientrano in questa categoria le banche, gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica, ossia tutti i soggetti che consentono l’esecuzione di operazioni come bonifici e addebiti diretti.

[2] VoP (Verification of Payee) è il servizio di verifica obbligatorio che consente al prestatore di servizi di pagamento del pagatore di controllare la corrispondenza tra l’IBAN indicato e il nome del beneficiario registrato.

[3] Regolamento (UE) 2024/886 del 13 marzo 2024 che modifica il Regolamento (UE) n. 260/2012 e altre normative sui pagamenti SEPA. Stabilisce l’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento di rendere disponibili i bonifici istantanei in euro e di introdurre il servizio di Verifica del Beneficiario (VoP) secondo scadenze precise.

[4] La frode da impersonificazione è una tipologia di frode in cui il truffatore induce il pagatore a credere che l’IBAN o il conto corrente appartenga a un soggetto legittimo (es. un fornitore, un ente pubblico, un familiare), simulandone l’identità attraverso e-mail, telefonate o messaggi contraffatti. L’obiettivo è convincere la vittima ad autorizzare volontariamente il trasferimento di fondi verso un conto controllato dal criminale.

[5] ERPB (Euro Retail Payments Board) è l’organismo istituito dalla Banca Centrale Europea che riunisce rappresentanti dell’offerta (banche, PSP, circuiti di pagamento) e della domanda (consumatori, imprese, commercianti) con il compito di favorire l’integrazione, l’efficienza e la sicurezza dei pagamenti al dettaglio nell’Unione Europea.

[6] SEPA (Single Euro Payments Area) è l’area unica dei pagamenti in euro che comprende i Paesi dell’Unione Europea, oltre ad alcuni Stati terzi aderenti (come Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Monaco, San Marino, Città del Vaticano). L’obiettivo della SEPA è armonizzare strumenti, standard e regole per consentire trasferimenti transfrontalieri in euro semplici, rapidi e con le stesse condizioni applicate ai pagamenti nazionali.

[7] SCT Inst (SEPA Instant Credit Transfer) è lo schema di bonifico istantaneo definito dallo European Payments Council (EPC) nell’ambito della SEPA. Consente il trasferimento di fondi in euro in tempo reale, 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, con accredito sul conto del beneficiario in un massimo di 10 secondi.

[8] PSP (Prestatori di Servizi di Pagamento) sono i soggetti autorizzati – ai sensi della PSD2 (Direttiva (UE) 2015/2366 che disciplina i servizi di pagamento nel mercato unico europeo) – a offrire servizi di pagamento agli utenti finali. Includono banche, istituti di pagamento, istituti di moneta elettronica e altri operatori autorizzati, abilitati a eseguire operazioni come bonifici, addebiti diretti e pagamenti con carte.

[9] Regolamento (UE) n. 260/2012 – noto come SEPA End-Date Regulation – stabilisce i requisiti tecnici e commerciali per i bonifici e gli addebiti diretti in euro nell’area SEPA. Ha fissato le date di migrazione agli schemi SEPA e rappresenta una delle basi normative che l’Instant Payments Regulation (Reg. UE 2024/886) ha modificato, per introdurre l’obbligo dei bonifici istantanei e del servizio di Verifica del Beneficiario (VoP).

[10] EPC (European Payments Council) è l’organismo di autoregolamentazione che rappresenta i principali attori del settore dei pagamenti nell’area SEPA. Elabora regole, standard e schemi comuni — come SCT, SDD e VoP — con l’obiettivo di garantire interoperabilità, armonizzazione e sicurezza nei pagamenti elettronici paneuropei.

[11] Il documento ERPP citato è: ERPB Task Force on Verification of Payee (VoP) check – response messages – Guidance for VoP messages, agosto 2025, https://www.ecb.europa.eu/paym/groups/erpb/shared/pdf/erpb-guidance-for-messages.pdf (ultimo accesso 12/09/2025 ore 12:58).

[12] EPC Directory Service (EDS) è il registro gestito dallo European Payments Council che raccoglie i dati tecnici e identificativi dei prestatori di servizi di pagamento aderenti agli schemi EPC. Serve a verificare se un PSP supporta servizi come la Verifica del Beneficiario (VoP) e a facilitare l’instradamento delle richieste tra PSP.

[13]Guida ABI sui bonifici istantanei, 28/7/2025 (https://www.abi.it/en/online-la-guida-abi-sui-bonifici-istantanei/ , https://www.assoutenti.it/wp-content/uploads/2025/07/Guida-bonifici-instantanei.pdf ).

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