LA RIFLESSIONE ...

Soglia di 60 euro per l’utilizzo dei pagamenti tramite POS: un passato che avanza rende il futuro meno presente

La Banca d’Italia e il CNEL hanno espresso la loro contrarietà alla proposta di una soglia di 60 euro per l’utilizzo dei pagamenti tramite POS, affermando che essa ostacola gli sforzi di digitalizzazione del Paese e la lotta all’evasione fiscale. Una riflessione sul “futuro” che ci attende.

Pubblicato il 06 Dic 2022

Roberto Garavaglia

Innovative Payments and blockchain Strategic Advisor

La trasformazione digitale degli esercizi commerciali

La Banca d’Italia e il Cnel hanno espresso la loro contrarietà alla proposta di una soglia di 60 euro per l’utilizzo dei pagamenti tramite POS, affermando che essa ostacola gli sforzi di digitalizzazione del Paese e la lotta all’evasione fiscale e non porta alcun beneficio ai piccoli commercianti.

Il responsabile economico di Bankitalia, Stefano Balassone, ha sottolineato che “anche il contante ha dei costi legati alla sicurezza” e che il costo del contante per gli esercenti è superiore a quello delle transazioni digitali.
Il presidente del Cnel, Tiziano Treu, ha affermato che l’uso della moneta elettronica è essenziale nella lotta all’evasione fiscale.

Il governo ha risposto a queste critiche affermando che il dibattito parlamentare è sempre utile, ma non farà marcia indietro sull’innalzamento del tetto del contante a 5.000 euro.

La riflessione … di Roberto Garavaglia

Roberto Garavaglia

Il limite a 60 euro di spesa per le sanzioni sui negozianti che rifiutano i pagamenti digitali via POS, rischia forse di vanificare quanto il Governo Draghi aveva conseguito, con l’introduzione del regime sanzionatorio a lungo atteso.

Di una cosa, però, siamo certi: l’operazione, se non fosse corretto il tiro, sarebbe un ritorno al passato che inficerebbe sulla libertà di scelta dei consumatori.

Sette anni fa, su questa stessa testata scrivevo un articolo oggi più che attuale: Sotto al tetto del contante, vi è la libera scelta di pagare con qualsiasi strumento … anche alternativo al contante!

Mentre è più che legittimo offrire la possibilità di pagare in contanti a chiunque ne disponga una certa (cospicua, ove il tetto salisse a 5.000 euro) quantità, è parimenti corretto, proprio in ossequio al medesimo principio di libertà di scelta, consentire all’acquirente di effettuare acquisti, usando carte di debito, credito, o altri strumenti digitali di pagamento, fra cui i più innovativi come quelli basati su tecnologia mobile o wearable.

Ci si può chiedere se tale libertà debba avere un prezzo e chi possa sussidiarne il costo. Domanda lecita alla quale rispondere facendo un paio di considerazioni.
La prima inerisce ai benefici che la digitalizzazione dell’economia porta al Paese, misurabili e misurati anche in termini di PNRR. La seconda rimanda ai benefici fiscali che il lato sussidiante (oggi gli esercenti) può ricevere, a compensare il costo delle commissioni e del servizio POS. Ritornare al passato può essere consolatorio per alcuni, ma mina il futuro di un paese che vive in un presente, talora continuo.


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