Carte, via libera al regolamento dedicato a trasparenza e valore delle interchange fee

Pubblicato il 11 Mar 2015

Metà degli italiani preferisce le carte prepagate a causa del caro vita

Domenico Aliperto

Una piccola grande rivoluzione sta per investire il mondo dei pagamenti innovativi nel Vecchio Continente. Ieri, 10 marzo 2015, il Parlamento Eeuropeo ha approvato la proposta della Commissione Eeuropea di un regolamento per la trasparenza e il valore delle Interchange Fee ai pagamenti effettuati con carte di credito e carte di debito.

L’iniziativa parte da lontano, da una proposta della stessa Commissione risalente al luglio 2013. Il 20 febbraio 2014 la Commissione per i problemi Economici e Monetari (ECON) presso il Parlamento Europeo aveva votato a favore del testo. Lo scorso settembre, la Corte di Giustizia Europea, in occasione del pronunciamento sul caso Mastercard era intervenuta sostenendo che le commissioni applicate dal circuito violavano le leggi Antitrust dell’Unione, contribuendo alla creazione di un ecosistema che nel complesso genera – stima la Commissione Europea – 10 miliardi di euro l’anno, un costo sostenuto dai retailer che accettano i pagamenti con carte. La mancanza di trasparenza del meccanismo delle Interchange Fee, si esplica non solo attraverso la poca chiarezza delle tariffe applicate di operazione in operazione, bensì anche rispetto alle differenze tra le stesse tariffe da Paese a Paese.

Ma nello specifico, come funziona il meccanismo?

In pratica, quando un consumatore acquista un bene o un servizio con una carta di debito o credito, la banca del merchant paga una commissione all’istituto che ha autorizzato il pagamento del cliente, e la commissione, detta appunto Interchange Fee, viene sottratta alla somma di denaro ricevuta dal negozio. Un processo del tutto invisibile al consumatore, che in alcuni casi può persino subire il ricarico della fee sul prezzo finale.

Come orientamento generale, il nuovo regolamento interviene dunque imponendo una commissione massima dello 0,2% per le carte di debito e dello 0,3% su quelle di credito, lasciando la libertà agli stati membri di abbassare ulteriormente la percentuale ed eventualmente applicare un tetto sul valore assoluto della commissione per le carte di debito, e imponendo la trasparenza del meccanismo a tutti i soggetti, consumatori inclusi, coinvolti nella transazione. In questo modo diventa più semplice scegliere il metodo di pagamento più conveniente e favorire un reale processo di concorrenza tra banche, circuiti di credito e nuovi player dei pagamenti digitali. L’iniziativa, infatti, ha anche il preciso obiettivo di spianare la strada all’utilizzo delle carte sia on line sia attraverso gli smartphone, tramite i mobile wallet. Le ricadute sul piano macroeconomico, secondo i calcoli della Commissione Europea, porterebbero ad un abbattimento di circa sei miliardi di euro all’anno sulle tariffe nascoste.

Il commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha commentato dicendo che il nuovo regolamento “andrà incontro a consumatori e imprese e aiuterà l’innovazione e la crescita in Europa. Dal momento che le carte sono gli strumenti più utilizzati per i pagamenti on line, si tratta di un passo importante per la completare il mercato digitale unico europeo”. Jonathan Hill, titolare della Stabilità finanziaria, dei Servizi finanziari e del Mercato unico dei capitali, condivide l’analisi della Vestager e aggiunge che il regolamento rappresenta un’occasione per “diminuire i costi per i merchant, a tutto vantaggio dei consumatori”.

Il Regolamento, su cui il Parlamento Europeo ha espresso ieri il proprio voto positvo (a larga maggioranza), attende ora un’approvazionae formale dal Consiglio, attesa entro l’estate di quest’anno.

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