redazione
Seguendo il cronoprogramma stabilito lo scorso maggio, MyBank ha istituito una call per riunire attorno al progetto Identity Verification – la cui fase pilota partirà a novembre – fornitori di servizi di pagamento e tutti gli altri soggetti potenzialmente interessati allo sviluppo di uno strumento che si rivelerà fondamentale nel futuro del digital payment.
Identity Verification è una soluzione facilmente implementabile sui servizi già attivi di MyBank che consentono agli operatori retail e ai clienti business di effettuare transazioni nelle nazioni che aderiscono alla SEPA (Single Euro Payments Area, Area Unica dei pagamenti in euro) attraverso interfacce elettroniche e mobile. Ma con Identity Verification lo sguardo di MyBank va oltre: la possibilità di supportare la verifica dell’età, stipule di contratti e registrazioni a piattaforme di trasferimento di denaro C2C (da consumatore a consumatore, in logica peer to peer secondo i dettami della sharing economy) spalanca le porte a una nuova gamma di funzioni imprescindibili per chi vuole cimentarsi nel nuovo mercato europeo garantendo un’esperienza semplice a intuitiva ma senza il rischio di ledere la privacy.
“L’applicazione del MyBank Identity Verification Service va al di là della mera protezione dell’identità dei soggetti, per esempio, supportando gli utenti MyBank nella stipula a distanza di contratti”, conferma Giorgio Ferrero, presidente di PRETA, il gruppo a cui fa capo MyBank. “Il servizio porterà un ulteriore contributo in termini di efficacia ed efficienza a vari settori del mercato, confermando la vocazione di MyBank a diventare uno strumento di attuazione e supporto dell’Agenda digitale europea”.
La call di MyBank (a cui è possibile aderire fino al 16 ottobre) ha per questo l’obiettivo di raccogliere pareri, suggerimenti, buone pratiche e strumenti durante il test della soluzione, che punta a garantire affidabilità, sicurezza e usabilità nei processi di pagamento autorizzati attraverso le piattaforme di on line banking. Chi vorrà collaborare metterà alla prova l’interoperabilità dei diversi componenti di Identity Verification, sia agendo direttamente sulla piattaforma (il cui roll out commerciale è previsto nel corso del 2016), sia creando partnership con altri operatori, in modo da evidenziarne il comportamento specialmente in operazioni che richiedono massima trasparenza. In tal senso, i Payment Service provider sono invitati a partecipare alla fase pilota insieme a un cliente corporate: l’unico modo per soddisfare le aspettative e le esigenze di ciascuno degli stakeholder è dare vita a una serie di collaudi che prevedano l’impiego di tutti i componenti in chiave end-to-end.