ING: open banking, open finance e invisible payments, tra le prossime sfide

A colloquio, in occasione di MoneyConf 2018 con Olivier Guillaumond, responsabile mondiale delle attività sul mondo Fintech di ING

Pubblicato il 23 Giu 2018

Olivier Guillaumond, responsabile mondiale delle attività sul mondo Fintech di ING

L’edizione 2018 di MoneyConf ha offerto l’opportunità di incontrare Olivier Guillaumond, responsabile mondiale delle attività sul mondo Fintech di ING e scambiare con lui alcune opinioni sul tema dell’innovazione in generale e sulle attività del gruppo olandese.

Olivier Guillaumond, responsabile mondiale delle attività sul mondo Fintech di ING

Per ING l’innovazione non è semplicemente un’idea, ma un punto di riferimento importante, tanto che “al nostro interno abbiamo un gruppo di lavoro dedicato proprio allo sviluppo e alla sperimentazione di iniziative e idee innovative, anche sul tema dell’open finance e dell’open banking”, spiega subito Guillamond, citando ad esempio un’iniziativa dedicata ai cosiddetti “invisibile payment”, attualmente in fase di sperimentazione, che dovrebbe consentire alle persone di muoversi e viaggiare “di fatto senza biglietti, semplicemente disponendo i pagamenti direttamente dai loro account bancari, perfettamente in linea con i principi dell’open banking”.
Se l’invisibile payment è un progetto in fase di test, concreta è invece una iniziativa lanciata poche settimane fa, con l’apertura di un Developer Portal. Per essere più precisi di un “Open Banking API Developer Portal”, attraverso il quale sviluppatori e fintech possono letteralmente giocare con le API, sperimentare nuovi servizi per i clienti in piena sicurezza direttamente all’interno di una sandbox.

“È un portale aperto a tutti e trasparente, senza restrizioni all’ingresso, purché abbia l’obiettivo di realizzare nuovi servizi che migliorino il customer journey o la customer experience”.

Open Innovation e Big Data

In una logica di open innovation, il tema dei big data e degli analytics è centrale per qualsiasi processo di ING, che lo affronta, nel pieno rispetto delle normative vigenti, sotto due aspetti chiave.
“Da un lato la raccolta dei dati per noi è importante per tutte le attività di controllo antifrode, per continuare a essere e a essere considerati trusted partner dei nostri clienti. Ma c’è anche un ulteriore aspetto legato agli insight che dai dati derivano. In questo caso, vogliamo utilizzare i dati come strumento per migliorarci, per differenziare il customer journey, per offrire a ciascun cliente una esperienza su misura, in una logica di massima personalizzazione”.
Ma non è tutto.
Guillaumond conferma che anche per ING l’utilizzo dei dati in ottica di marketing è pratica corrente e aggiunge: “I dati servono anche per alimentare i sistemi di intelligenza artificiale, ad esempio per le attività di Risk Management e Credit scoring”.
E sempre sui dati è sviluppato Katana, uno strumento lanciato alla fine dello scorso anno, basato sull’intelligenza artificiale e indirizzato ai trader per consentire loro di ottenere i migliori prezzi per i bond: “Si tratta di uno strumento di pricing basato sui dati storici”.

Dalla Open Innovation alla co-creation con l’ecosistema

Per ING non esiste open innovation senza ecosistema. Per questo Guillaumond ha citato più volte iniziative di co-creation.  Nello specifico l’azienda ha in corso una serie di iniziative anche con il mondo universitario.
“In particolare, per quanto riguarda le università da un lato ci interessano quelle collaborazioni che ci consentano di attrarre talenti e di posizionarci nei confronti degli studenti, dall’altro promuoviamo iniziative di sviluppo congiunto”.
Con alcune università olandesi, ad esempio, ING ha dato il via a iniziative di sviluppo su tematiche importanti, non solo per il mondo bancario. “Abbiamo attivato partnership sul tema della gestione degli ID, delle identità digitali non solo in ambito finance, ma in generale in tutti gli aspetti della vita di una persona”.
Ed è sempre nella logica della co-creation che ING ha deciso di realizzare, non distante dal proprio headquarter, a un campus nel quale prenda vita un ecosistema di università, fintech, aziende e istituzioni, che collaborino sui temi dell’innovazione.

ING e l’Italia: lo sviluppo di Yolt e attenzione alle PMI

Il nostro Paese è considerato mercato importante per l’Istituto olandese, che proprio alcune settimane fa ha scelto l’Italia come primo paese dove estendere le proprie attività legate a Yolt, aggregatore di account bancari che in poco tempo ha raccolto oltre 300.000 utenti registrati in UK.
Dovrebbe estendersi e rafforzarsi nel nostro Paese, in particolare, il servizio di finanziamento alle piccole e medie imprese, sviluppato in collaborazione con Kabbage, fintech americana, specializzata proprio nello sviluppo di tecnologie e piattaforme per l’erogazione dei prestiti istantanei (instant lending) alle PMI.

ING e le Fintech

La partnership con Kabbage è solo una delle 150 che ING ha attivato con il mondo delle Fintech, anche in Italia.
“In Italia abbiamo stretto partnership importanti, attraverso ING Ventures, con due fintech attive nel mondo degli analytics e dell’Intelligenza artificiale, temi su cui siete particolarmente forti”.
In particolare, una delle collaborazioni è stata attivata con Axyon AI, startup romagnola che ha sviluppato una piattaforma o, per essere più precisi, un servizio di intelligenza artificiale (AI) che sviluppa modelli di Deep Learning user-friendly per aziende data-driven.

Analogamente, ING collabora con SpazioDati, che sta sviluppando un knowledge-graph di alta qualità, accessibile via API su dandelion.eu, sfruttando tecnologie Big Data e Semantic Web.

ING e il mercato mondiale

Quanto al proprio futuro, ING si muove su 12 settori industriali ben identificati. Mentre agrifood, travel ed healthcare potrebbero entrare nel suo raggio di interesse a breve. Sull’evoluzione degli scenari economici legati all’Europa, infine, la posizione è attendista.
Siamo in attesa di capire cosa accade con la Brexit”, dichiara esplicitamente Guillaumond, “E poi valuteremo”.

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