E-payment, Mercurio (AssoCSP): “Grandi potenzialità per il direct carrier billing”

Il presidente dell’associazione e ceo di Lancio entertainment: “I pagamenti potrebbero essere una killer application per il superamento del digital divide. E sull’uso del credito telefonico servono norme che ne regolino e facilitino la diffusione”

Pubblicato il 26 Mag 2020

Con praticità, velocità e sicurezza, queste app trasformano il tuo smartphone in un portafoglio digitale completo. Esplora le diverse opzioni disponibili e inizia a godere dei vantaggi offerti dalle app per pagare.

“I pagamenti tramite smartphone e wearables stanno conoscendo un momento di sviluppo sostenuto e non solo a causa dell’emergenza Covid. Poter gestire un portafoglio “virtuale” invece che fisico costituisce un’innegabile semplificazione della user experience. Ma il percorso è solo all’inizio. Se fino a qualche anno fa si riteneva che i pagamenti da smartphone fossero la tappa conclusiva di questo percorso di trasformazione, oggi costituiscono il punto di partenza per una rivoluzione del sistema dei pagamenti”. Lo dice in un’intervista a PagamentiDigitali Arturo Mercurio (foto in basso), presidente di AssoCSP e fondatore e Ceo di Lancio Entertainment.

Dottor Mercurio, quali sono le prospettive più promettenti in questo settore?

I metodi di pagamento che ora definiamo “alternativi” – come il Mobile Payment o l’Instant Payment in prossimità – diventeranno in pochi anni la consuetudine.  Oggi il 73,8% della popolazione italiana possiede uno smartphone, ma non tutti sono in grado di sfruttarne appieno le potenzialità. Servono strumenti diffusi e maggiore cultura digitale. 

Che ruolo sta giocando AssoCsp in questo contesto? Quali sono i principali servizi a valore aggiunto per mobile o wearable che dal suo punto di vita hanno più margini di crescita? 

Il nostro è un settore da sempre ad alto tasso di innovazione. Creiamo prodotti d’informazione e intrattenimento fin dai tempi degli sms, ma ora la tecnologia ci consente di fare molto di più, dallo streaming di video al mondo dal gaming, dall’online advertising ai sistemi di pagamento digitali. 

L’obiettivo è fornire soluzioni semplici ed efficaci e in quest’ottica, sono molteplici i servizi che hanno maggiori potenzialità. Stiamo lavorando molto su servizi di entertainment con un’interazione sempre più spinta con gli utenti e per accompagnare il passaggio del mondo della didattica sul digitale. Stiamo anche sviluppando applicazioni legate al mondo fintech, alla cybersecurity e all’informazione. Aggiungo, inoltre, una forte concentrazione su servizi socialmente utili, tesi a semplificare la vita agli utenti, riducendo al massimo i processi burocratici. Inoltre, crediamo moltissimo nel creare un ecosistema di servizi digitali con transazioni basate su di un sistema innovativo, ma al tempo stesso di facilissima applicazione per tutti, legato all’utilizzo del credito telefonico.

Che prospettive individua per il “direct carrier billing”? Che margini di crescita vede per questo strumento?

Le prospettive sono enormi, ma dobbiamo avviare dei passi concreti che ci consentano di raggiungere obiettivi di medio-lungo periodo. 

Come detto all’inizio, la diffusione degli smartphone copre quasi tutta la popolazione italiana eppure, nonostante questi dati, l’Italia è ancora fanalino di coda nell’uso dell’e-payment. Per recuperare il gap non servono progetti di innovazione eccessivamente complicata. Serve, innanzitutto, costruire un quadro legislativo e regolamentare che consenta lo sviluppo di modalità facili e accessibili a tutti, proprio come il pagamento tramite credito telefonico.

Starà poi ai content service provider, in accordo con gli operatori telefonici, creare servizi semplici e accessibili che sfruttino le potenzialità degli strumenti tecnologici. 

Presentate questo strumento anche come una soluzione per il digital divide. Perché?

In Italia il digital divide è più profondo che in altre nazioni europee e ha radici risalenti nel tempo. Persiste una considerevole fetta della popolazione che non ha mai navigato in rete: non sempre in tutte le aree del Paese è disponibile una connessione internet e non tutte le fasce della popolazione possiedono un livello di digitalizzazione tale da ricorrere all’installazione delle app sul proprio dispositivo mobile. 

Gli operatori telefonici, anche grazie all’intervento pubblico, stanno facendo enormi sforzi per garantire una connettività performante a tutti gli italiani, senza distinzioni territoriali. Ciò che manca però è la domanda, ovvero tutto quell’ecosistema di servizi che spingerebbe gli utenti a trarre il massimo dal digitale. 

I pagamenti potrebbero essere una killer application. Pensiamo solo all’opportunità di poter pagare piccole somme riguardanti adempimenti burocratici e amministrativi. 

Dovrebbe essere interesse anche dello Stato quello di favorire tutte le modalità possibili di pagamento, tra cui il credito telefonico, per migliorare il rapporto tra cittadino e PA. Immaginate poter pagare i ticket sanitari comodamente e direttamente dal telefonino senza dover più fare file o muoversi da casa.

Inoltre, creando un borsellino elettronico, basato sul credito telefonico, si può montare un sistema molto efficace per dotare le persone di iniezioni di denaro, tramite delle filiere cortissime. I fondi alle persone in difficoltà potrebbero essere trasmessi, in questo periodo di straordinaria crisi, in maniera rapida e semplice attraverso processi completamente tracciabili.

Cosa state facendo per la tutela dei consumatori e per difendere il vostro campo di gioco da abusi e mettere al riparo gli utenti da iniziative poco trasparenti?

AssoCSP è impegnata da 10 anni per favorire la trasparenza nei confronti degli utenti, fornendo informazioni chiare sui costi e le modalità di attivazione o disattivazione dei servizi.

Da anni collabora fianco a fianco con l’autorità competente, Agcom, per promuovere una corretta regolazione del settore tramite il CASP, il Codice di Condotta per l’Offerta dei Servizi Premium, giunto a novembre 2019 alla 4° edizione. 

La novità più significativa è l’introduzione del “diritto di ripensamento”. Gli utenti hanno a disposizione 6 ore, dal momento dell’attivazione del servizio, per poter richiedere il riaccredito di quanto addebitato. Tale diritto può essere esercitato direttamente tramite il Call Center Unico per i servizi VAS, chiamando il numero verde. L’utilizzo del call center unico, coordinato interamente dall’Associazione, conferma che si è sulla strada giusta per assistere e tutelare sempre di più i consumatori. Si tratta di un impegno costante volto a preservare il mercato garantendo agli utenti un utilizzo consapevole dei servizi.

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