Big Data chiave di volta per prevenire le frodi finanziarie

Pubblicato il 17 Feb 2016

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redazione

Sempre più Big Data analytics nei processi di prevenzione delle frodi nel settore finanziario. A corroborare un trend ormai ben noto (anche se tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il budget) è uno studio condotto da Forrester Consulting per conto di Xerox. Secondo il “Big Data in Western Europe Today” (somministrato on line a 330 senior business e responsabili IT di aziende di servizi finanziari e industriali in Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e UK) il 48% degli IT e dei decisori economici di 90 aziende dei settore Finance e Insurance ha dichiarato che, nei prossimi 12 mesi, analizzerà gli storici dei clienti per identificare e affrontare potenziali comportamenti fraudolenti.

Il 44% del campione esaminato sostiene inoltre che la sicurezza dei dati e la privacy sono le sfide principali per le proprie società, anche perché con l’entrata in vigore nel 2017 della General Data Protection Regulation (GDPR), le procedure per la tutela delle informazioni relative ai clienti diverranno ancora più rigide. Il 43% dei rispondenti al sondaggio dice infatti che i servizi finanziari saranno chiamati a soddisfare aspettative sempre maggiori per quanto riguarda la compliance normativa e i processi di reportistica (42%). Ma già ora più di due terzi (il 69%) delle aziende si segnalano la presenza di dati imprecisi all’interno dei loro stessi sistemi. Il che implica da una parte che potrebbe essere necessaria una completa pulizia interna prima che le società possano estrarre accuratamente informazioni rilevanti dai propri database, dall’altra che cresce l’esigenza di competenze tecniche appropriate (41%): un terzo (33%) degli intervistati prevede infatti di assumere più ingegneri e data scientist nel corso dei prossimi 12-24 mesi.

Nel breve termine gli investimenti punteranno anche sull’intermediazione finanziaria e sull’analisi del rischio (65%), ma lo studio ha messo in evidenza che, in particolare per le società di servizi finanziari, il 28% degli intervistati si rivolgerà a fornitori esterni per implementare i progetti in chiave Big Data.

«Molte aziende si stanno accorgendo della necessità di investire in infrastrutture tecniche che permetteranno loro di esplorare le informazioni sul singolo cliente, identificando modelli e notando rapidamente eventuali cambiamenti», ha commentato Craig Saunders, direttore dell’Analytics Resource Center presso Xerox Consulting and Analytics Service. «È incoraggiante notare che questo tipo di lavoro rimarrà una priorità per i prossimi anni. Se adottati correttamente, tramite i partner giusti, i Big Data permetteranno alle aziende di scoprire presto un gran numero di insight per risolvere errori precedenti e fornire anche opportunità per migliorare i servizi esistenti» .

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