Sia, nuovi piani dopo l’arrivo del Fondo Strategico Italiano

Pubblicato il 26 Mag 2014

Massimo Arrighetti, Amministratore Delegato, SIA

Era prevedibile che, dopo l’ingresso del Fondo Strategico Italiano (FSI) nell’azionariato, Sia si avvicinasse alla Pubblica Amministrazione. Infatti, il fondo fa capo alla Cassa depositi e prestiti – una società per azioni a controllo pubblico di cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze detiene l’80,1% del capitale, un nutrito gruppo di Fondazioni di origine bancaria il 18,4% e la parte residuale è ripartita in azioni proprie -, che non solo finanzia comuni e regioni, ma sta anche favorendo il pagamento dei debiti verso le imprese da parte degli enti pubblici. Per questo in Sia è stata appena costituita una divisione specifica, Public sector: «Per ora conta circa venti persone, che saranno una trentina nei prossimi mesi – ha commentato Massimo Arrighetti, Amministratore Delegato, in un’intervista rilasciata al Corriere dell Sera -. È una squadra competente su contabilità pubblica e la tesoreria, con esperienze di Pubblica Amministrazione. Abbiamo sviluppato una visione Sia integrata sul mondo pubblico, che copre cioè sia il ciclo attivo sia quello passivo», e aggiunge: «Prepariamo la svolta nei rapporti fra cittadino e Pubblica Amministrazione».

Questo si traduce nella gestione per gli enti pubblici sia degli incassi – ad esempio le multe, i tributi, i servizi -, sia i pagamenti – cioè i debiti verso le imprese, dalle quali gli enti acquistano beni e servizi. «Organizziamo e gestiamo i dati subito, così non si rischia di avere le cartelle pazze – sottolinea Arrighetti -. Vogliamo rendere la vita più facile al cittadino, aumentare la velocità con cui la pubblica amministrazione sa che gli utenti hanno pagato, accorciare la catena dei pagamenti con le imprese, documentare entrate e uscite».

L’idea è tenere insieme, in una banca dati digitale con criteri omogenei, tutte le fasi del pagamento, dall’emissione dell’ordine alla «riconciliazione», l’attestazione vera e propria che il pagamento è avvenuto. «Oggi non si sa con certezza come stanno pagando le amministrazioni locali – continua Arrighetti – perché non c’è un sistema che raccolga tutte le informazioni. Molto viaggia ancora su carta. Inoltre ogni comune o ente usa un sistema informatico diverso. I ritardi vengono anche da qui». Per questo Sia propone di gestire tutto il ciclo, a partire dal ricevimento delle fatture «anche in formato Pdf», dice Arrighetti. «Passare dalla carta all’elettronico riduce del 60% il costo di ogni fattura, da circa un euro e mezzo a 50 centesimi. Se poi si investe su processi operativi interni si possono risparmiare un miliardo all’anno per la pubblica amministrazione e 600 mila euro per le imprese».

L’esempio della capitale

Sia sta sperimentando alcune interessanti novità, per agevolare la vita dei cittadini, a Roma, a Bologna e in Lombardia. Per esempio nella capitale è già possibile pagare multe, mensa, asili nido, bollette e altro in multicanale. In questo modo, secondo i dati forniti da Sia, il numero dei pagamenti è quadruplicato in un anno, passando da 50 mila a circa 200 mila nel 2013. A Bologna si può saldare il ticket sanitario alla cassa delle Coop. A Varese, Como e Lodi è attivo il Progetto celiachia, a cui faranno seguito altre città. Inoltre dall’autunno sarà avviatala sperimentazione sul «mobile ticketing», ovvero si acquisterà e si vidimerà il biglietto per i mezzi di trasporto con lo smartphone.

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