Grazie al progetto AbefTech, la tecnologia consente di scoprire l’eventuale uso fraudolento delle carte di credito.
L’iniziativa sfrutta machine learning e text mining. Ecco come funziona.
Progetto AbefTech: che cos’è
Cresce l’utilizzo fraudolento delle carte di credito. Per correre ai ripari, arriva il progetto AbefTech che sfrutta la tecnologia per scoprire le frodi. Il progetto sta sperimentando l’impiego di intelligenza artificiale (AI) nel procedimento dell’Arbitro bancario finanziario (Abf).
Machine learning (ML) e text mining, infatti, consentono di intercettare eventuali operazioni illecite. Inoltre, forniscono aiuto al personale per avviare i procedimenti istruttori. In generale l’AI accelera l’attività istruttoria dei ricorsi e rende uniformi gli orientamenti.
Nel dettaglio, l’uso del machine learning e text mining nel procedimento Abf permetterà di coadiuvare le segreterie tecniche, agevolando l’istruttoria dei ricorsi, la ricerca di casi analoghi e dei riferimenti normativi per aiutare i collegi a risolvere le controversia; identificare in tempo divergenze fra orientamenti dei collegi su temi specifici; effettuare l’estrazione di pattern ricorrenti dai documenti dei ricorsi, scoprendo anche eventuali nuovi filoni di contenziosi.
Frodi in aumento: focus sulle carte
Dal report 2021 dell’Arbitro bancario finanziario emerge una crescita delle frodi nell’utilizzo delle carte di credito.
Il processo di digitalizzazione dei servizi bancari ha raddoppiato il peso dei contenziosi tra clienti e banche in ambito di servizi e strumenti di pagamento. L’incidenza è infatti passata dal 15% al 33%.
I ricorsi sui servizi di pagamento digitale hanno registrato un balzo del 52%. Essi si focalizzano sugli usi fraudolenti di carte, disconoscimenti di operazione ed operazioni non autorizzate. L’importo che è possibile chiedere con il ricorso all’Arbitro è raddoppiato: da 100 mila a 200 mila euro.
Chi ha fatto ricorso ha ottenuto oltre 31 milioni di euro, di cui 20 milioni restituiti ai clienti.
La procedura, al netto delle sospensioni, è di 137 giorni, sotto i 180 giorni previsti dalla normativa. Ora il ricorso alla tecnologia migliorerà la situazione.