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AI antifrode: la biometria vocale fra le 5 tendenze nei servizi finanziari

La biometria vocale è uno strumento che, tramite un algoritmo, sfrutta la voce di una persona quale peculiarità di identificazione univoca. Ecco quali vantaggi offre e quali rischi comporta

Pubblicato il 25 Apr 2023

L'indagine di Forrester sul Fintech

Spitch, azienda specializzata nell’intelligenza artificiale (AI) conversazionale, spiega il successo della biometria vocale sbarcata sui servizi finanziari.

Nessun metodo di autenticazione è infallibile. Ma la biometria vocale spicca tra i più sicuri, mentre l’AI acquisisce una funzione antifrode nel banking, sempre più AI-driven di oggi. Ecco i rischi che si corrono e quali benefici offre.

AI antifrode

Dai dati del rapporto ABI Lab “Scenari e Trend del mercato ICT per il settore bancario” emerge che il 44% delle banche italiane ha abilitato sistemi automatizzati di risposta al cliente come i chatbot.

Tuttavia il mondo del banking sta orientando alla cybersecurity anche l’uso dell’AI in ambito bancario e la semplificazione della customer. Lo riporta l’ultima “Rilevazione sull’IT nel settore bancario italiano” a firma del CIPA.

Il riconoscimento biometrico è una delle 5 tendenze principali nel 2021. Registra una crescita costante fra le tecnologie innovative a impatto trasversale.

Come funziona la biometria vocale nei servizi finanziari

La biometria vocale è uno strumento che, tramite un algoritmo, sfrutta la voce di una persona quale peculiarità di identificazione univoca. Funziona da strumento di autenticazione che permette di effettuare un accesso veloce, senza attriti e sicuro. Nel banking raggiunge un compromesso fra security e una customer experience fluida.

I sistemi di riconoscimento vocale permettono di costruire l’identità di una persona a partire da una registrazione iniziale (modello), unendo poi differenti modelli da campioni del parlato di quella persona per una maggiore precisione. Nei sistemi più evoluti, oltre 100 differenti parametri della voce consentono al sistema di biometria vocale di distinguere in maniera univoca il soggetto, anche tra le voci gemelle.

Oltre alla comodità d’uso, la biometria vocale offre i seguenti vantaggi:

  • non bisogna memorizzare o conservare alcuna informazione sui dispositivi mobili da cui si esegue l’accesso;
  • non serve una qualità elevata dell’input di riconoscimento per assicurare l’accesso, come nel caso della visualizzazione;
  • la voce umana è molto più complessa da imitare alla perfezione, rispetto a un’impronta digitale;
  • lo spoofing del riconoscimento vocale oggi rappresenta una minaccia inferiore in generale, difficile da eseguire su larga scala.

I rischi cyber

I rischi però non mancano: hacker possono raccogliere “sample” vocali. La biometria vocale deve essere utilizzata – seguendo, fra le altre, le prescrizioni della PSD2, entrata in vigore il 14 settembre 2019 – in combinazione con altri fattori di autenticazione, specialmente nei casi sensibili e di operazioni di pagamento, o ancora meglio venendo affiancata da un sistema di fraud detection che può dotarsi di molteplici sfaccettature.

Dall’analisi comportamentale all’identificazione del dispositivo di login, dalla geolocalizzazione alla time-based analysis, fino al rilevamento di pattern fraudolenti e alla verifica continua dell’identità nel corso della conversazione, la combinazione di metodi agevola la prevenzione delle frodi legate al furto di identità e a scansionare gli archivi audio digitalizzati per un’analisi e un’indagine più efficaci sulle frodi.

Ciò rende di fatto la biometria vocale uno dei metodi di autenticazione più sicuri per gli istituti finanziari, sebbene nessun metodo di autenticazione sia infallibile

A partire da una base vocale, è uno dei migliori metodi di riduzione del rischio, soprattutto in un’era in cui la violabilità delle password subisce nuove escalation giorno dopo giorno.

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