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Retail e intelligenza artificiale: un italiano su tre la usa per fare acquisti. Interesse crescente anche tra i boomer



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Secondo il Retail Report 2025, il 32% degli italiani utilizza l’AI per facilitare gli acquisti, con un aumento del 47% rispetto all’anno precedente. La Gen Z resta in testa, ma la sorpresa arriva dai Baby Boomer, protagonisti della crescita più significativa. Eppure, solo un quarto dei retailer italiani ha intenzione di investire davvero in questa tecnologia

Pubblicato il 15 mag 2025



Adyen Retail Report 2025

Il Retail Report 2025 pubblicato da Adyen, piattaforma tecnologico-finanziaria utilizzata da brand di livello globale, fotografa un cambiamento profondo nei comportamenti di consumo. Quasi un terzo degli italiani (32%) dichiara oggi di usare l’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza d’acquisto, con un incremento del 47% rispetto al 2024. Una tendenza destinata a rafforzarsi: il 53% degli intervistati si dice pronto a fare acquisti attraverso strumenti AI in futuro.

“I consumatori stanno adottando l’AI a una velocità senza precedenti, scoprendo come questa tecnologia sia in grado di trasformare l’esperienza di acquisto”, ha osservato Roelant Prins, Chief Commercial Officer di Adyen.


Gen Z al comando, ma i Boomer sorprendono

La Generazione Z (16-27 anni) si conferma la più propensa a integrare l’AI nello shopping: il 53% la utilizza regolarmente. Tuttavia, il dato più sorprendente riguarda i Baby Boomer (60-78 anni), che registrano il maggiore aumento d’adozione: +58% rispetto all’anno precedente. Anche la Gen X (44-59 anni) mostra un incremento marcato, con un +54%.

Nonostante ciò, solo il 16% degli over 60 dichiara di utilizzare oggi l’AI per fare acquisti. Le percentuali salgono al 44% per i Millennial e al già citato 53% per la Gen Z.

Le motivazioni sono varie: il 53% dei consumatori italiani che usano l’AI per fare acquisti afferma di trarne ispirazione per scegliere abbigliamento, alimentari e altri articoli. Il 9% individua tramite AI le migliori idee per nuovi prodotti, mentre oltre la metà (52%) desidera scoprire brand unici, spesso difficili da trovare nei circuiti tradizionali. Questo apre scenari interessanti per i retailer, che possono sfruttare partnership e strategie di cross-selling per differenziarsi.

Adyen Retail report 2025

Retailer cauti: solo uno su quattro investirà nell’AI

La distanza tra consumatori e aziende si fa evidente. Solo il 25% dei retailer italiani ha intenzione di investire nell’intelligenza artificiale nei prossimi 12 mesi per potenziare vendite e marketing. Un ulteriore 22% prevede di utilizzarla per l’innovazione di prodotto.

Holly Worst, VP of retail di Adyen, spiega: “L’intelligenza artificiale non è più considerata una scommessa per il futuro, ma un imperativo attuale per retailer e consumatori. A inizio 2025 abbiamo lanciato Adyen Uplift, la nostra suite di ottimizzazione dei pagamenti alimentata dall’AI che aiuta le aziende ad aumentare la conversione dei pagamenti, a semplificare la gestione delle frodi e a ridurre i costi delle transazioni”.

Worst aggiunge: “Adottando l’intelligenza artificiale in questo modo, siamo in grado di aiutare i retailer a offrire una customer experience senza precedenti, in quanto gli acquirenti ‘buoni’ sono in grado di accelerare le operazioni di checkout, mentre noi possiamo intercettare le transazioni fraudolente. È evidente il motivo per cui l’AI abbia conquistato il primo posto come fattore di crescita più citato per il 2025”.


Unified Commerce: il vero tassello mancante

Nonostante l’interesse per le tecnologie emergenti, l’Italia sconta un ritardo sul fronte dell’integrazione omnicanale. Solo il 38% dei retailer consente oggi di acquistare e concludere transazioni facilmente tra canali online e offline. Il 16% prevede di attivare questa funzione entro l’anno, mentre il 14% punta a introdurre esperienze esclusive in negozio.

Il Retail Report 2025 sottolinea che lo Unified Commerce resta cruciale per il successo a lungo termine dei brand. Il 37% dei consumatori si aspetta un’esperienza d’acquisto fluida e integrata su più canali, dai social alle app, fino agli e-commerce. Il 29% dichiara di usare già i social media per comprare prodotti.


Il negozio fisico resiste: tra emozione e immediatezza

Nonostante la crescita dei canali digitali, i negozi fisici mantengono una posizione centrale: il 37% degli italiani continua a preferirli, contro il 23% che opta per l’online. Tra i motivi principali spiccano il desiderio di toccare con mano il prodotto (41%), provarlo prima dell’acquisto (40%) e uscire subito dal negozio con l’articolo (31%).

La sfida, per i retailer, sarà dunque integrare AI, esperienze digitali e spazi fisici in un ecosistema coerente, capace di rispondere alle esigenze di consumatori sempre più tecnologici, ma ancora affezionati all’interazione diretta.


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