Digital Banking: nasce Kaleyra, gigante della messaggistica mobile

Il nuovo brand Kaleyra scaturisce dalla fusione tra l’italiana Ubiquity e l’indiana
Solutions Infini. Si posiziona sul mercato come sistema di gestione globale dei messaggi verso i clienti per banche, aziende e Pmi

Pubblicato il 09 Feb 2018

Kaleyra

Nasce dall’acquisizione portata a termine dalla società italiana Ubiquity sull’operatore Indiano Solutions Infini il nuovo brand Kaleyra, che si propone al mercato come realtà mondiale specializzata nella fornitura di servizi di messaggistica mobile per le banche e per le aziende di tutte le dimensioni. Attraverso una piattaforma proprietaria la società gestisce servizi di comunicazione integrata multi-canale che prevedono l’uso di messaggi, notifiche push, e-mail, instant messaging, servizi voce e chatbot.

Il nuovo brand – si legge in una nota – unisce la filosofia occidentale e la cultura indiana. Il nome deriva da ‘Kalos’, che in greco significa bellezza morale oltre che fisica, intesa come integrità etica, ed ‘Eyra’, che in lingua hindi significa pantera.

Da Kaleyra soluzioni chiavi in mano

Kaleyra si posiziona come un sistema di gestione globale dei messaggi verso i clienti, per banche, aziende e Pmi, con caratteristiche precise: semplice, sicuro, potente e senza confini. Il gruppo – spiega il comunicato – offre le più avanzate opzioni di messaggistica mobile ed evolve costantemente, aggiornandosi con nuove applicazioni. Kaleyra offre sia soluzioni già pronte “chiavi in mano”, sia soluzioni tagliate su specifiche esigenze, che permettono alle aziende di raggiungere i propri clienti in tutto il mondo, Cina compresa.

La nuova brand identity è stata ideata da Cookies & Partners, l’agenzia di Massimo Guastini, Francesca Mudanò, Andrea di Castri e Guido Chiovato. Oltre a naming e nuovo logo, Cookies & Partners ha realizzato il brand identity book ed è attualmente al lavoro per la preparazione del sito e delle attività di lancio del nuovo brand al Mobile World Congress 2018 di Barcellona. Il team di lavoro, diretto da Massimo Guastini, Andrea di Castri e Francesca Mudanò, ha coinvolto anche Gabriele Todisco, Alessio Cassaro, Roberto d’Agostin e Bruno Banone.

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