L’educazione finanziaria degli imprenditori italiani mostra segnali preoccupanti, tra scarsa conoscenza della cassa, percezioni errate delle commissioni POS e poca dimestichezza con i concetti base di gestione. I dati dell’indagine di wamo e FidoCommercialista offrono uno spaccato chiaro delle difficoltà e delle possibili soluzioni.
I piccoli imprenditori italiani mostrano gravi lacune in educazione finanziaria: più di 1 su 5 non conosce la propria situazione di cassa attuale e il 17% non sa calcolare un tasso di interesse.
Oltre la metà non conosce l’effettivo impatto delle commissioni POS: quasi un terzo dei titolari (29%) le sovrastima e il 28% ammette di non saperle quantificare.
A confermarlo sono i risultati di un sondaggio realizzato in occasione del mese dell’educazione finanziaria da FidoCommercialista e wamo, conto business digitale per PMI, commercianti e professionisti.
Secondo lo studio, il 33% non supera una soglia medio-bassa di conoscenze finanziarie, soprattutto tra donne, liberi professionisti e under 35.
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Educazione finanziaria imprenditori: le difficoltà più diffuse
Molti founder ammettono di non conoscere o non gestire direttamente le questioni fiscali: il 26% delega tutto al commercialista e il 69% gli affida scadenze IVA e contributi, mentre il 3% non ha idea di quando siano.
A livello di gestione finanziaria il quadro non migliora: quasi un terzo usa un solo conto per gestire denaro aziendale e privato, e il 27% non sa cosa sia il margine operativo netto.
La partnership tra wamo e FidoCommercialista
Per colmare il gap, wamo e FidoCommercialista hanno stretto una partnership dedicata a chi apre una nuova partita IVA, offrendo strumenti digitali e supporto umano.
Un aspetto decisivo secondo 6 founder su 10, che ritengono centrale il supporto reale rispetto alle sole tecnologie automatizzate.
Grazie all’accordo, i nuovi clienti potranno accedere per un anno a servizi finanziari e fiscali gratuiti o a tariffe ridotte, attivabili online in pochi click.
Servizi inclusi
- Conto business digitale
- POS senza commissioni per tre anni fino a 10.000 euro mensili
- Cashback sugli acquisti con carte Visa Debit
- Apertura partita IVA e gestione fiscale
I limiti più evidenti nella gestione finanziaria
Il quadro delineato dallo studio mostra ampi margini di crescita, nonostante alcuni segnali positivi.
Quasi la metà degli imprenditori fa un uso promiscuo dei conti bancari: il 9% effettua acquisti personali con il conto business, il 5% gestisce transazioni aziendali dal conto personale e il 32% possiede un solo conto per tutto.
Sebbene il 48% verifichi la cassa ogni giorno e il 31% ogni settimana, molti non hanno un controllo davvero efficace dei flussi: il 6% l’ha analizzata solo il mese scorso, quasi 1 su 10 se ne occupa quando sorgono problemi e il 7% non lo fa mai.
Errori ricorrenti su commissioni POS e digitalizzazione
La percezione delle commissioni POS è spesso distorta: solo il 43% fa stime corrette, mentre il 23% sovrastima i costi del doppio e il 6% addirittura del triplo. Il 28% ammette di non saperli calcolare.
Anche sulla digitalizzazione si registrano ritardi: il 52% delle aziende gestisce i processi manuali o con strumenti separati, che non offrono una visione completa della liquidità.
Le soluzioni di embedded finance che integrano conto, fatturazione e contabilità sono usate dal 21%.
Educazione finanziaria e rapporto con credito e performance
Il rapporto con il credito bancario è una delle aree dove PMI e professionisti italiani risultano più preparati: il 57% affronta correttamente un ritardo nelle rate e un altro 23% cerca soluzioni sostenibili con il supporto del commercialista o tramite garanzie.
Tra gli imprenditori che hanno migliorato i risultati, il 61% gestisce conti separati. Tuttavia molti di loro non sanno valutare le proprie performance, segnale che piattaforme e banche potrebbero contribuire di più a una gestione consapevole.
Supporto umano vs AI: cosa vogliono davvero gli imprenditori
Ottenere supporto personalizzato da persone reali è l’aspetto più importante per il 60% dei titolari, seguito da tecnologie che suggeriscano azioni proattive (29%).
Solo il 7% si aspetta assistenza da strumenti di intelligenza artificiale.
Nella gestione fiscale, il supporto digitale integrato con il commercialista umano resta prioritario: lo desidera il 59% degli imprenditori.
L’assistenza tramite AI non supera il 3%.
Le voci dei protagonisti

“L’educazione finanziaria può e deve passare anche da strumenti di gestione del denaro intelligenti, che sono i primi touchpoint con cui le aziende entrano in contatto ogni giorno”, spiega Antonio Mazza, country manager Italy di wamo.
“Per farlo serve un approccio che metta l’imprenditore al centro, fornendo tempestivamente supporto e competenze”.

“I dati confermano quello che vediamo ogni giorno parlando con imprenditori e freelance: non manca la voglia di fare impresa, manca una vera alfabetizzazione finanziaria di base”, aggiunge Nicola Primieri, CMO e founder di FidoCommercialista.



