I mercati emergenti trainano l’e-payment. Ma il contante resiste

Le economie emergenti vedranno i volumi delle transazioni digitali aumentare di almeno il 20% nei prossimi anni. A livello globali attesi tassi di crescita a doppia cifra, che comunque non scalfiranno il primato del cash. Mobilità, smart home, media e intrattenimento i driver. Tutti i dati del World Payments Report 2017 firmato Capgemini-Bnp Paribas

Pubblicato il 09 Ott 2017

e-payment pagamenti digitali

Il volume globale di pagamenti digitali aumenterà del 11% entro il 2020 toccando quota 726 miliardi di transazioni. E la spinta principale arriverà dalle economie emergenti, che vedranno i propri volumi crescere del 20% con picchi di 10 punti percentuali in più in Cina e India. A prevedere questi trend è il World Payments Report 2017 elaborato da Capgemini in collaborazione con BNP Paribas, che offre una visione del mercato dei pagamenti analizzandolo per aree geografiche, economie e criteri di maturità del mercato dei pagamenti digitali.

A livello globale, le transazioni no-cash effettuate da grandi aziende, imprese di medie dimensioni e da amministrazioni pubbliche raggiungeranno un tasso medio di crescita annua record del 6,5% tra il 2015 e il 2020 o comunque superiore ai 122 miliardi di transazioni su larga scala. Nel periodo 2014-2015, il volume delle transazioni digitali a livello mondiale è salito dell’11,2% raggiungendo i 433,1 miliardi, il più alto tasso di crescita mai raggiunto in 10 anni. I paesi in via di sviluppo sono stati il motore trainante di questa crescita, riportando un incremento del 21,6%, mentre i mercati consolidati hanno registrato un aumento del 6,8%

E in Italia? Nel nostro Paese, stima il report, le transazioni non in contanti sono cresciute con un tasso di crescita annuale composto del 5,6% tra il 2011 e il 2015, trascinate dalla crescita dei pagamenti con carte di credito e debito. Nel 2015 le transazioni non in contanti nel nostro paese hanno raggiunto quota 4,6 miliardi. Mentre in Europa nel periodo 2011-2015 il mercato delle transazioni non in contanti ha visto una crescita dei pagamenti con carte di credito (dal 44% al 49%) e una contrazione degli altri metodi: carte di debito (dal 24% al 23%), bonifici (dal 26% al 24%) e assegni (dal 6% al 3%).

Dalla mobilità ai media, ecco tutti i driver dell’e-payment

Nonostante l’utilizzo dei metodi di pagamento digitali sia aumentato, spiega il report, i contanti restano ancora la forma di pagamento più comune, soprattutto per le transazioni di minor valore. Dal rapporto emerge chiaramente che mobilità, abitazioni connesse, entertainment e media dovrebbero trainare in futuro l’incremento delle transazioni digitali. Lo stesso vale per i canali alternativi, che comprendono tecnologia contactless, wearable e realtà aumentata.

Tra le forze che stanno dando impulso a questo cambiamento troviamo: un panorama normativo dinamico che include i requisiti di compliance Psd2, le fintech, l’evoluzione delle aspettative delle società e dei clienti per quanto riguarda i servizi a valore aggiunto, oltre all’aumento del numero di tecnologie che abilitano i pagamenti. Interessante notare infine che le iniziative legislative e settoriali chiave finalizzate alla concorrenza e alla riduzione del rischio vengono identificate come elementi che complicano il panorama normativo, stimolando la competizione tra i provider di servizi e rivoluzionando i tradizionali segmenti passivi della catena del valore dei pagamenti.

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